BRUNO CIAPPONI LANDI
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PERSONE - SERTOLI SALIS RENZO

Renzo Sertoli Salis nacque a Varese il 20 agosto 1905 da famiglia patrizia valtellinese. Dottore in giurisprudenza e in scienze economico-sociali, avvocato, docente di diritto nelle Università statali di Milano e Pavia, oltre che alla Bocconi, morì a Sondrio nel 1992. La sua bibliografia conta centinaia di articoli e studi minori, oltre a una ventina di volumi che spaziano dal diritto pubblico alla politica internazionale e dalla biografia alla filologia e alla poesia epigrammatica. Giornalista pubblicista, è stato tra i fondatori nel 1934 dell'Istituto per gli studi di politica internazionale nonché membro ordinario dell'Istituto Italiano per l'Africa e di alcune Accademie nazionali di scienze e lettere. Diversi suoi studi storici e giuridici sono noti anche all'estero. Per oltre un trentennio ha illustrato, con la dottrina dello studioso, l'eleganza dello scrittore e il rigore del critico d'arte la "piccola patria" adduana, presiedendo fra l'altro la Società Storica Valtellinese che lo ha onorato con un volume di studi e proclamato presidente emerito. Nella sua vasta produzione letteraria figurano anche numerosi scritti legati alla sua attività nella sezione sondriese dell'Accademia Italiana della cucina di cui fu promotore. Sbaglierebbe chi volesse vedere in questi scritti un Renzo Sertoli Salis "minore". Essi testimoniano invece la sua capacità di tradurre in lezione di umanità, attraverso la sua acuta intelligenza e la sua profonda cultura, argomenti all'apparenza banali ma in realtà documenti di storia e di vita quotidiana di tutto rispetto. Nel 1982 il Lions Club Host di Sondrio, al quale dedicò per vent'anni con la penna e con la parola un'intensa attività culturale, gli attribuì il Lion d'Oro del Venticinquennale. Studioso e umanista -non certo "provinciale"- aveva scelto di vivere in "provincia" il periodo della sua feconda maturità e di concludervi i suoi giorni, certo consapevole di contribuire in modo significativo a quella evoluzione culturale che ha caratterizzato in Valtellina e in Valchiavenna l'ultimo dopoguerra. Per questo alla sua morte, il sodalizio volle farsi promotore di una iniziativa che onorasse degnamente la memoria dell'illustre amico scomparso continuandone anche l'azione di promozione culturale in favore della valle. La scelta cadde sul concorso letterario di cui questo libro, che esce a cento anni dalla sua nascita, documenta le prime cinque edizioni.
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