Bruno Muffatti (6.8.1916-3.3.2005), sondriese, salesiano, ordinato sacerdote nel 1943 successivamente incardinato nel clero secolare, si era laureato in Lettere e Filosofia all'Università Cattolica di Milano nel 1940 con il venerabile Giuseppe Lazzati. Docente di lettere classiche ha insegnato in vari istituti religiosi, nella scuola statale e nel Seminario maggiore di Lugano. Per cinque anni è anche stato cappellano militare a Lecce. Spirito profetico vide nel Concilio Ecumenico Vaticano II in futuro della Chiesa nel rinnovamento, ma dovette viverne anche le profonde delusioni che ne seguirono. Nel 2000, pochi anni prima della morte, pubblicò un libro intitolato "Testimonianza" che, come scrive egli stesso, "vuole essere una riflessione su novità, compromessi e inadempienze del Concilio e della Chiesa postconciliare". Nella sua critica filiale ai ritardi e alle inadempienze della Chiesa, don Bruno si riconosce nella testimonianza di "Erasmo della Cristianità" (Erasmo da Rotterdam) che scrive a Lutero: "Sopporto la Chiesa attuale nella speranza di vederla migliorata: nello stesso tempo Essa è costretta a sopportare me fino a che diventi migliore". Con il libro don Bruno dichiara anche di voler "contribuire ad abbattere le barriere e i pregiudizi che il fanatismo religioso può alimentare", fino a giungere all'assurdo di "odiare e ammazzare in nome di Dio". L'apertura intellettuale del sacerdote è ben dimostrata dall'affermazione che "Identificare la propria "Fede" con la "Verità" in senso assoluto è presunzione o ignoranza" perché la fede è mistero, anzi complesso di misteri e deve tramutarsi in un assoluto rispetto della coscienza altrui". Nel ricordino stampato alla sua morte è definito : "Testimone di un Cristianesimo essenziale"